Avete mai sentito parlare del cosiddetto “boccone del prete”?
L’espressione “boccone del prete” non è utilizzata solo quando si mangia un bel pollo arrosto ma indica un qualcosa di particolarmente gustoso e prelibato.
Questo bizzarro modo di dire risalirebbe al Medioevo quando certe squisitezze potevano allietare solo la mensa del clero e dell’aristocrazia, anche per via della legge che imponeva ai contadini di donare al signorotto locale i più buoni frutti della terra ed i migliori capi di bestiame.
Per reazione e questa forma di imposizione, l’espressione “boccone del prete” venne anche utilizzata per indicare il sottocoda del pollo.
Insomma, avete capito… il sedere! Che tuttavia, a parere di molti, sarebbe sul serio la parte migliore del pollo.
In cucina, poi, i cuochi designano con l’espressione “boccone del prete”, le guanciale del pesce, cioè le “guance” del pesce, una piccolissima ma squisita porzione di carne situata in prossimità degli occhi dell’animale.
Ecco svelato il mistero!

1 commento:
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